“A Matteo”
Forse perché del cavalier uscente
tu sei l’imago, a me a verso non vieni
o Renzi! E quando ti corteggian gente,
donne lascive, e personaggi alieni,
e quando dal verboso aere inquiete
tenebre e lunghe alla sinistra meni
sempre sei intervistato, ché le secrete
vie per Arcor soavemente tieni.
Vagar mi fai col tuo pensier difforme
che va dal nulla interno, e intanto fugge
questo reo tempo; e fan con te le norme
delle primàr con cui ci si distrugge!
e mentre io guardo la tua face, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.