Finite le pazze vacanze ferragostane, migliaia di italiani abbandonano la barca dello scafista con la bandana ormai alla deriva, e fuggono con ogni mezzo verso le coste libiche. Preoccupato il capitano della nave Italia: “Lasciate libera almeno Hammamet, cribbio!”.
LAMPEDUSA – Era una tiepida e gaia sera d’estate, e nessuno dei 57 milioni di italiani, almeno per un momento, ricordava il proprio triste destino di italiani erranti, stipati fino all’inverosimile in una bagnarola a forma di stivale, appesi alla flebile speranza di essere accolti in un paese civile. Qualcuno era convinto di navigare rapido verso il porto sicuro dell’Europa, altri pensavano di solcare le acque dell’atlantico per approdare finalmente alle sognate coste d’America.
Per tutti, comunque, grandi e generosi erano i sogni di gloria.
Ma per rompere l’incanto è bastato che una sera, finito un corso di fitness sulla spiaggia e in attesa del consueto serale cocktail in piscina, alcuni di loro si ricordassero delle usanze del loro paese d’origine, e gettassero di nuovo uno sguardo distratto alla TV di bordo. Lì, col consueto sorriso incosciente caricato a barzellette stampato sul volto, stava Capitan Fracassa, il vulcanico comandante dello scafo dal dubbio passato di bucaniere da crociera. Dagli schermi, rassicurava che il viaggio stava proseguendo allegramente alla velocità di dodici nodi burocratici sciolti al secondo, e che la temperatura a destinazione era un piacevole 28°C, con una leggera brezza da est.
Disgraziatamente, sciorinava i suoi sorrisi completamene avvolto in una candida bandiera bianca, il cui ultimo lembo s’era vezzosamente avvolto sul capo, come una Miss Italia d’annata.
Tutti si sono improvvisamente resi conto della triste realtà, e della prossimità del naufragio di quella che -a ben vedere- altro non era che una bagnarola con troppi passeggeri, l’ennesima carretta del Mare Mediterraneo. In coro, hanno imprecato all’indirizzo del candido comandante, maledicendolo per il carissimo biglietto che aveva fatto loro pagare per partire per quella crociera della speranza.
Poi, a decine di migliaia per volta, hanno calato le scialuppe e sono partiti verso le tranquille coste dell’Africa del Nord.
A nulla è valso l’appello alla calma diramato in serata dal ministro Pisanu, che ha rassicurato la popolazione dicendo: “Sono forze anarco-insurrezionaliste-neo-comuniste. Ah, no, scusate, avevo girato il foglio… Ecco… Dunque… Ah, sì: E’ tutto sotto controllo”.
(2004)