ROMA – Benedetto XVI, visibilmente emozionato, ha presentato oggi in Vaticano il suo ultimo libro di fantascienza, primo sequel del suo fortunato esordio nel genere. All’ormai celebre “Gesù di Nazareth, il ritorno dello Jedi” fa seguito oggi “Gesù di Nazareth, l’Imperatore-Dio di Dune”.
Dopo aver esplorato le possibilità del genere horror-fantasy coi precedenti “Harry Potter e il Relativismo Etico” e “Eluana non deve morire”, l’anziano scrittore si dedica ormai alla fantascienza più tradizionale.
Signor Ratzinger, come mai questa virata sulla fantascienza tradizionale?
“Fede, una mattina mi sono cuardato a spekkio e ho fisto ritratto ti imperatore calattico. Per me e stata crande rivelazione: ho rifisto tutta saga di Cuerre Stellari e Plade Runner, poi mi sono messo a scrifere come non facevo ta quando ta racazzo scrifefo folantini per la HitlerJugend”
Tutti la conoscono per il grande autore di best-seller che è, mentre pochi sanno della sua veste di capo di una setta religiosa che si rifà ad antiche credenze. Come concilia queste sue due attività?
“E una fera croce, mi kreda. In ferità a me di cuidare kwesta setta ha sempre importato poko, o acetato solo per fare fafore a grante amiko predecessore Karol, non so se lo conosce”.
Ne ho sentito parlare. Anche lui grande talento letterario.
“Si, ma sua fera focazione era fare telefisione. Pensi ke quando perse la foce mi propose di unirmi a lui in prokramma “fieni fia kon me”, ma poi non se ne fece ti niente. Meglio kosi, non o mai sopportato ficinanza di pupplico”
Torniamo al romanzo, nel primo libro il suo protagonista, questo Gesù di Nazareth, nasce su Palestattoine, un piccolo pianeta desertico periferico, e diventa la guida della resistenza intergalattica. Stavolta?
“Non foglio anticipare troppi kontenuti, diciamo che stafolta ritrova il deserto su altro pianeta okkupato da terripili Harkonnen, e cuida la rifolta tegli apitanti assecontanto una antica leccenda che lo fede kome il messia”
Alcune anticipazioni in rete parlano di un incontro con una terribile creatura tentatrice nel deserto.
“Shai-Ulud, il krande ferme telle sabbie. Ma non è kosì terripile kome lo si tipince. Diciamo che arriveranno ad una stretta simbiosi. Ma non mi faccia tire ti più”.
E gli adepti alla sua chiesa, gradiscono questa sua attività fuori dagli schemi?
“Oh, sì, è cente apituata. Si ficuri ke lasciano ke fengano kompiuti apusi sessuali su minori e cranti akkumuli ti rikkezze nel piu kompleto silenzio. A loro pasta afere intulcenza plenaria e sentire tolci melodie”
Sono ben strani, in effetti…
“Sono tegli eterni pampini, ci sono molto affezionato. Cretono a fantonie senza pensarci tanto su e kietono permesso per fare sesso. Fanno taffero tenerezza”
E compreranno il suo libro?
“Certo! L’ho messo opplicatorio!”
Per chi fosse rimasto indietro e volesse approfondire l’opera di J Ratzinger XVI, ecco una breve bibliografia essenziale:
“De inexistentia mezze stagioniis”, 2006
“Io spe che me la salvi”, 2007
“Marx habeat ratione”, 2009