La terra scuote il dorso come un cane
E noi che siam le pulci andiamo a terra
Le nostre case ahinoi lillipuziane
Peggio sono di quelle d’anteguerra
Nei costi non son mai le vite umane
Fanno ricavo le bare sottoterra
Un tempo si pensava più al futuro
Ora soltanto a far più lungo il muro
Il mur fra gli altri e me mi fa sicuro
Il muro nuovo allargherà il tinello
Il muro è fatto a nero e non fatturo
Il muro che ci abbiamo nel cervello
Ma è un muro nientaffatto duraturo
Di sabbia e ghiaia e sopra un travicello
E a noi come a novelli porcellini
Cadon come fuscelli i terrazzini
Fatti da costruttori truffaldini
Cui tutto noi da sempre si consente
Quello che conta sono i bei quattrini
Mica la vita di codesta gente
E dal Vesuvio a tutti gli appennini
Si pensa sempre e solo col presente
Un tempo era un grande viale ombroso
Ora il futuro è un viottolo tortuoso
Al mondo di crearsi un futuro decente non gliene frega niente. Ciao Alessio.