Tenuto segregato per 5 anni
Michele Santoro si libera e va in TV
La storia del giovane giornalista scomparso nel 2001 in Bulgaria commuove il mondo. Segregato in uno scantinato senza neanche una telecamera, ? riuscito a sfuggire al suo aguzzino, che per il dispiacere si ? suicidato politicamente.
“Sono Michele Santoro, bentornati a Samarcanda.” Con queste parole, rivolte ad un ignaro passante, il piccolo Michele ? tornato alla libert?, in stato confusionale, ma in buone condizioni. Solo i capelli si sono un po’ decolorati per via della lunga astinenza dai riflettori. Il mistero ? risolto, e il giovane rapito cinque anni fa in Bulgaria ha potuto finalmente riabbracciare i suoi vecchi collaboratori di un tempo, discesi per l’occasione dalle montagne dove si erano asserragliati.
La polizia si ? lanciata immediatamente alla caccia del presunto sequestratore, che si era rifugiato nel cono d’ombra di un finto vulcano sardo. Riconosciuto grazie alla caratteristica bandana calata sul capo, piuttosto che farsi arrestare ha preferito farla finita. Immolandosi al fuoco di fila dell’Udc, si ? concesso l’estremo lusso di essere l’unico a morire berlusconiano.
Apparentemente in buona salute, il ragazzo ha sorpreso il team di psicologi che lo seguono dicendo subito di voler andare in TV a raccontare la propria storia. Dopo un iniziale sgomento, i dirigenti di Raidue hanno fatto buon viso a cattivo gioco, rallegrandosi di essere per lo meno ancora per un po’ dirigenti di Raidue, e hanno concesso lo spazio ad una lunga video-intervista in quattordici puntate, in cui ogni volta numerosi e prestigiosi ospiti faranno da cornice al redivivo conduttore, chiedendogli con apprensione “ma come si sente adesso?” “Pensa ancora al suo aguzzino?” “Ma Come ha fatto a sopravvivere?”
Technorati tags: Michele Santoro,Anno Zero,satira